Il Rollage di Jiří Kolář

Il lavoro di Jiří Kolář – artista visivo, poeta, scrittore e traduttore ceco nato nel 1914 e scomparso nel 2002 – rappresenta una tappa fondamentale nella storia della tecnica del collage.
Ciò che lo distingue è l’approccio sistematico: non considera il collage come semplice assemblaggio estemporaneo, ma come linguaggio, grammatica e vocabolario di possibilità.

In particolare, la sua raccolta Dizionario dei Metodi (Slovník metod) è una vera e propria mappa delle sue sperimentazioni e costituisce un punto di riferimento per creativi, teorici e praticanti del collage.

Il percorso di Kolář e la sua visione del collage

Kolář inizia come poeta e scrittore, e già negli anni ’40 entra a far parte del gruppo Skupina 42 (Gruppo 42), impegnato nella rappresentazione della vita urbana contemporanea.
A un certo punto, spinto anche dai vincoli politici della Cecoslovacchia socialista, trasla il suo interesse verso il linguaggio visivo, verso l’oggetto parola e l’oggetto immagine.

Collage, assemblaggi e visual poetry diventano il suo campo di indagine.
Per Kolář, il collage è una pratica critica e decostruttiva: in un certo senso “smonta” l’immagine e il testo, li riassembla, ne altera la funzione e invita a guardare oltre il senso immediato.

Il “Rollage”

Uno dei metodi più noti ideati da Kolář è il rollage.

Cos’è

In parole semplici, il rollage consiste nella suddivisione di un’immagine preesistente – spesso una riproduzione di un dipinto o una fotografia – in strisce regolari, che vengono poi riassemblate, giustapposte, sovrapposte o intervallateda spazi.

Il risultato è un’immagine visivamente ritmica, scandita da fenditure e allineamenti che deformano la percezione pur mantenendo tracce riconoscibili dell’originale.
Kolář descriveva il processo come un modo per “riprodurre l’immagine a fisarmonica”, lasciando visibili le fessure tra le strisce e generando così un effetto di interferenza visiva.

Perché è innovativo

  • Enfatizza lo spazio negativo: non solo ciò che è incollato, ma anche ciò che si trova tra le strisce. Le fessure diventano parte integrante della composizione.
  • Rende visibile il processo: la linea di taglio o la fessura non sono nascoste, ma dichiarate.
  • Introduce ritmo, variazione e struttura – quasi musicale – all’interno dell’immagine.
  • Permette a Kolář di intervenire sulla storia dell’arte: molte delle sue rollage utilizzano riproduzioni di maestri antichi, che vengono “distorti” e reinterpretati in chiave moderna.

Tra le opere più note visibili online si trova “Original Rollage of a sculpture by Michelangelo and a painting by Bruegel”, che mostra con chiarezza questa tecnica.

Il “Dizionario dei Metodi”

Una delle eredità più straordinarie del lavoro di Kolář è la sua sistematizzazione dei metodi.
Nel Dizionario dei Metodi l’artista elenca oltre cento tecniche differenti per la creazione di collage, ciascuna con un nome, una logica e una modalità precisa.

Questo approccio è prezioso perché:

  • trasforma la tecnica in meta-riflessione: si può scegliere un metodo in modo consapevole;
  • rende evidente che ogni collage non è “solo” assemblaggio, ma risultato di una scelta metodica;
  • offre un repertorio ricchissimo da cui attingere per sperimentare: rollage, chiasmage, anticollage, hole collage, prollage, stratification, muchlage, e molti altri.

Jiří Kolář non è soltanto “un altro artista del collage”: è un pioniere che ha trasformato la tecnica in linguaggio, la sperimentazione in repertorio, e l’opera in riflessione.
Le sue innovazioni offrono ancora oggi strumenti visivi e concettuali potentissimi, capaci di ispirare chiunque esplori la materia del collage come forma d’arte e di pensiero.

Approfondiremo nei prossimi articoli la preziosa eredità di Kolář.

Nel frattempo, ti invito a seguirmi su Instagram @collage_diary per non perderti i prossimi approfondimenti.


Alice

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